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      In questa opinione confermavami la notizia di un Partito piemontese agitantesi da tempo remoto in Toscana; la permanenza di Piemontesi di gran seguito quaggiù, a cui mettevano capo con molta ostentazione tutti coloro, che si reputavano od erano parziali al Piemonte, e il Generale Laugier, non dico che fosse, ma si riteneva fra questi(462); la riunione di parecchi personaggi al Golfo della Spezia per macchinare nuovità; e finalmente la natura stessa del Generale De Laugier, uomo della prestanza militare del quale non è da dubitarsi, però non sempre seco, per quanto parve, pienamente concorde. Nè questo agitarsi non dei Piemontesi, ma pei Piemontesi, a Lucca, era solo; temevansi eziandio le mene, provocate da cui non voglio dire, a favore di Carlo Ludovico, che, incominciate da parecchi mesi indietro(463), furono rinvenute vitali dalla procedura conclusa col Decreto della Camera di Accuse della Corte Regia di Lucca in causa Santarlasci e consorti, da me citata a pag. 459-460 di questa Apologia.
      Ed oltre ai moti politici, da tempo antico covavano nel contado lucchese, e vi si erano manifestate, enormezze in senso di anarchia.
      Il Prefetto di Pisa al Ministro dello Interno. - Oggi alle 4 circa, vetturini ed altri paesani lucchesi hanno rotto 4 o 5 verghe della strada ferrata a due miglia da Lucca, verso Pisa, e si sono opposti alle riparazioni che i lavoranti della strada volevano subito fare ecc. - 31 decembre 1848.
      Parevami (e ciò sia detto, s'egli è mai possibile, senza inasprire gli animi che pur troppo dureranno inacerbiti), parevami eziandio che in tale impresa, dove più che nelle armi era da farsi capitale nella benevolenza dei Popoli, non fosse da preferirsi il Generale Laugier, essendo noto a tutti quanto da lui repugnassero e Lucca e Pisa e Livorno, nè troppo gli procedessero benevoli neppure in Firenze: colpa, io voglio credere, non sua, bensì dei mutabili umori del Popolo, a cui per rendersi accetto egli non omise argomento di sorta.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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