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      Ma in conferma del vero, stiamoci agli stessi laugeriani Proclami. Nel 21 febbraio, appena entrato io a Lucca, egli così avvisava i Pietrasantini.
      Pietrasantini!
      Io voleva sostenere i diritti di Leopoldo Secondo mio legittimo Sovrano; le popolazioni non hanno corrisposto; siamo pochi, e perciò mi ritiro, perchè mi ripugna di versare il sangue cittadino."
      Nelle prime ore del giorno 22 febbraio mi pervenne nelle mani questo altro:
      Popoli della Versilia!
      Voleste risparmiar l'orrore di una guerra abbominevole, io vi aderisco; nessuno desidera versare il sangue cittadino, meno dell'Italianissimo Generale De Laugier."
      Veramente nella sua Relazione datata 1° marzo, Sarzana, copiosa d'inesattezze, egli c'insegna come nel 21 febbraio fosse deciso andare a Lucca, e nella notte ritirandosi avesse ordinato a Montemagno strattagemmi guerreschi; e se non condusse a fine il primo proponimento, e' fu perchè le milizie nol vollero, o nol poterono seguitare; il secondo (che non mi sembra diretto a risparmiare sangue) gli fallì, perchè sotto diversi pretesti non venne eseguito. - Che che di ciò sia, il Generale Laugier nelle prime ore del giorno 23 partiva per Sarzana. - A me si presentò la Deputazione Massese in Pietrasanta, nel giorno 23 febbraio, verso le ore 2 p. m.(495)
      Da tutto questo, se non erro, mi sembra provato: che io a Lucca andai per sottrarmi a presentissimo pericolo; nel concetto di allontanare dalla città in momenti di esasperazione gente arrabbiata; per rendere innocua la Spedizione, la quale, senza me e contro me, con offese e con morti sarebbesi fatta; e rimane chiarito eziandio, come non paure d'incendii o di saccheggio io incutessi, ma parole civilissime e cristiane favellassi, perdono a tutti concedessi, i soldati del Generale Laugier non corrompessi (poichè tanto, più guasti di quello ch'erano non si potessero fare, nè pervenisse a loro il mio Proclama; anzi prima che io lo scrivessi, si fossero, molto per colpa loro, moltissimo per colpa di chi li lasciò senza paga e senza pane, sbandati); Laugier non costringessi a partire, come quello che i Piemontesi non vollero soccorrere, le popolazioni seguitare, i soldati obbedire; finalmente che in tutto quel successo io non favorii la Repubblica, anzi neppure la rammentai nei pubblici Atti, malgrado i focosi eccitamenti degli uomini mandati dalla Fazione repubblicana a sorvegliarmi; e che pei fatti e per le ragioni politiche io ritenni, e doveva ritenere, la mossa del Generale Laugier, operata senza il consentimento del Principe, contraria agl'interessi della Patria.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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