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      Voi lo vedeste come talvolta mi riuscisse contenere le turbe tumultuanti.... mettendo in repentaglio la mia vita per salvare l'altrui. Signore! Quanto era meglio che io fossi morto, chè adesso non mi sentirei amareggiata l'anima, per le tante infamie che ascolto!
      Ond'è che ritornando al mio ragionamento, dichiaro, che rimaneva il terzo espediente, il quale consisteva nella restaurazione del Principato Costituzionale operata dal suffragio universale. Questo mi parve non pure possibile, ma onorato partito, e lo coltivai con ogni studio, al doppio fine d'impedire che il Paese rimanesse stravolto dal turbine repubblicano, e di predisporlo a giudicare pacatamente quello che fosse da seguitarsi o da aborrirsi.
      Se i Rivoluzionarii si fossero trovato a petto il Parlamento toscano senza autorità, privo di mandato, sia a continuare un sistema che più non era, sia ad apparecchiare cose nuove; tra sè discorde; già intimato a disciogliersi, anzi sciolto; senza fede in sè; in parte repugnante, e in parte persuaso di essere inabilitato ad adunarsi; per poco che uomo, non dirò intenda di politica, ma goda di quel comune discorso della mente di cui qui tra noi vediamo dotati gli uomini più meccanici, conosce come cotesto ostacolo ad altro non avrebbe servito, che a irritare gli animi dei Settarii, i quali camminandogli sul corpo avrebbero di slancio proclamata la Repubblica.
      Ora primo ammaestramento di prudenza nelle popolari commozioni, è rimuovere le cause, che, contribuendo ad inacerbirle, non sono poi capaci a reprimerle.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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