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      Il Governo dichiari dunque la decadenza di Leopoldo, e proclamando il principio di Repubblica e di Unione riservi all'Assemblea Nazionale la sanzione dell'opera. Ancora una volta lo Ricordiamo al Governo Provvisorio di Toscana, le oscillazioni non sono più possibili, il Popolo non le vuole(527).
      Ed anche a questo colpo insidioso fu riparato.
      Di questo può andare sicura l'Accusa, che non sorse voglia, non palpito del Partito Repubblicano, che la stampa non raccogliesse; e non manifestazione che come ordine da eseguire subito, - senza esitanza, - non fosse presentata dai Circoli, dai Petizionarii, ed anche dai singoli cittadini.
      L'Accusa ha scritto (e mi giova insistervi sopra): - che cosa ha fatto il Guerrazzi? Al più, al più, egli ha impedito che la Repubblica si proclamasse fino alla convocazione dell'Assemblea Costituente toscana. - Davvero? Ebbene, ricordati che io ti ho domandato, e torno a domandarti adesso: sai tu che cosa si desidera per ricondurre le menti deliranti nel diritto cammino? Sai tu quello, che in simili condizioni riesce ordinariamente ad ottenersi impossibile? - Ed io, poichè, tu Accusa, non sai o t'infingi non sapere rispondere, rispondendo per te dirò, e lo dirò con un uomo di Stato, Storico e Pubblicista di grande celebrità: La tranquillità, onde ogni uomo esamini con calma, e adoperi il suo giudizio a considerare quella che a sè e al suo Paese convenga(528). Ora la convocazione dell'Assemblea partoriva appunto questo bene; per essa si acquistava il tempo necessario, affinchè gli animi accesi, riposati dall'agitazione che gli affaticava, ponderassero quanto fosse da evitarsi, e quanto da seguirsi; gli spiriti costituzionali, che sbigottiti non ardivano mostrarsi, si ravvivassero; con varie pratiche i più tormentosi perturbatori, sia che gli spingesse zelo focoso di convinzione o freddo calcolo di pescare nel torbido, si allontanassero; il Paese insomma risensasse, si riscuotesse, e recuperando le sue tradizioni smarrite, i suoi costumi, le sue voglie, la sua maniera di sentire e di essere, ritornasse nella carreggiata donde una scossa improvvisa lo aveva sbalzato.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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