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      Ma, delle due Fazioni, per ora parlerò intorno alla prima rappresentata dagli Accusatori e dai Giudici, intervenuti fin qui in questa lamentevole procedura. La parte che da loro adesso si tiene a vile, e la pubblica e la privata sicurezza difese; e sta bene; voto di naufrago, passato il temporale, raro si ricorda: la parte che si nega, è che, consentendo io a quello che formava allora, e conosceva sperimentalmente formare il desiderio della parte grandissima del Paese (voglio dire stabilire ed usare le libertà costituzionali), procurassi con ogni mezzo legale e leale, senza neppure atomo di comodo privato, che con modi civili la universalità del Popolo la restaurazione dello Statuto decretasse.
      Ma se altri lo impugna, a me basti averlo dimostrato fin qui, e compirne adesso la dimostrazione. Ho detto come a simile intento per me fossero adoperati di due maniere partiti: i primi di resistenza, i secondi d'iniziamento. Mi si conceda toccarli succintamente da capo, per mostrare poi quanto sembrasse la conclusione propostami razionale e onorevole.
      Rispetto ai primi, la resistenza fu opposta alla forza, all'astuzia e alle adulazioni. - La forza apparve materiale e morale; e poichè anche sommarne i capi saría troppo lungo lavoro, mi commetto alla benevola memoria del leggitore. - Astuzia fu la insistenza per la proclamazione provvisoria della Repubblica, salva la conferma dell'Assemblea; - astuzia le otto proposte preliminari per la Unificazione, del 27 febbraio, quasi accettate dal Presidente del Governo; - astuzia i due Ministri romani, ordinario e straordinario, qui fermi per sollecitare ogni momento; e i due ambasciatori straordinarii mandati il 15 marzo per isforzare la Unificazione immediata(553); - Ciceruacchio, alla testa di una Deputazione del Popolo di Roma portante il voto del medesimo per la unificazione con la Toscana, nel 17 marzo non già da Livorno direttamente avviatosi a Firenze, ma aggirantesi per Pisa, Lucca, Valdinievole, Pistoia e Prato, onde concionare i Popoli, e strascinarli ad ogni modo nello statuito disegno(554); - e il Ministro degli Esteri, Rusconi, qui venuto in fretta ad assicurare, che Francia e Inghilterra avrebbero impedito qualunque intervento nella Repubblica della Italia Centrale (e non era vero), purchè costituita(555). - Lusinghe: la Deputazione romana venuta a offrirmi la carica di Triumviro a Roma, e la proposta espressa che di ciò fece il Principe di Canino Presidente all'Assemblea Romana.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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