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      Ancora nel medesimo giorno, alle ore 4, m. 35 pom., domando al Governatore di Livorno: "È vero, che il Governatore di Livorno abbia risposto, credersi impossibilitato a impedire, che le turbe invadano i vagoni a Livorno? È vero, che abbia affermato, non potere impedire questo successo oggi e domani? L'Amministrazione ha sospeso le gite da Pisa a Livorno per questo motivo(674)." Più tardi alle ore 5 e m. 20 pom.: "Il Capo del Potere Esecutivo chiede se altra gente sia partita o partirà da Livorno. Vengono Livornesi senza pagare? Sì, o no(675)?"
      Questi Documenti parlano per me, e non sono soli; scelti dalla mano dell'Accusa, certo non è da credersi, che cogliesse rose in fiocco perchè io me ne tessa ghirlanda; e tuttavolta bastano.
      Avete considerato voi con quanto, non dirò studio, ma accesissimo zelo io proteggessi le strade ferrate, e qui e a Lucca e da per tutto, non solo allora, sibbene in ogni tempo? E pure mi affermano per sicuro, che uomini a me noti per antico commercio, e nelle loro richieste soddisfatti sempre, nel giorno 12 aprile 1849 di subito, senza causa come senza consiglio, mi si mostrarono avversi, e togliendo seco gli operaj, e le guardie della Strada, ne componessero una schiera, e costituitisi capitani di gente eletta muovessero a gridarmi: "Morte! Morte!" Se questa cosa fosse vera, bisognerebbe dire, che coloro i quali hanno che fare con la Strada di ferro, talvolta terminano col parteciparne la durezza; e di più non dico. Esamineremo in breve se pei fatti dei giorni 11 e 12 Aprile meritassi essere tradito.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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