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      E questo ancora valga a chiarire come sia erroneo affermare, che il Popolo disperdesse i gruppi armati e soverchianti. La quasi totalità della colonna Guarducci era assettata nei cariaggi, imprecava ai rimasti, voleva partire senza loro; i combattenti, se non erano venti, a trenta non arrivavano, i quali dagli egregi uomini rammentati sopra, e dai compagni stessi furono strappati a forza dalla Piazza, e a forza rimessi dentro alla Stazione. Però fra tutti i militi, e segnatamente presso coloro che piangevano detestando lo scontro scellerato, e se n'erano astenuti, trovai comune la opinione, che una gente iniqua avesse tramata la insidia per ispingere al sangue fratelli contro fratelli; e così su l'anima mia ho creduto, e credo che fosse.
      Allora mi referirono che il Generale Zannetti avviluppato in altra strada prossima si trovava a mal partito. Rimontai a cavallo, e seguitato dai Dragoni mi diressi in Piazza Nuova di Santa Maria Novella; la Civica si aperse per lasciarmi passare, ma presto conobbi non essere possibile entrare a cavallo nella Via de' Banchi dove stava il Generale Zannetti, perchè, riselciandola allora, copia di pietre nuove e vecchie ne ingombrava lo sbocco. Qui incontrai uno stuolo di Popolo armato di grossi bastoni fermo su per le pietre ammonticchiate; e mentre io mi approssimava mi furono tratti due sassi da un medesimo uomo giallo, e pessimamente in arnese; però un sasso solo mi colse fra il petto e la spalla destra. Io mi accostai sempre più, esclamando: A me?


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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