Pagina (819/1183)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La sera precedente mettevo a cimento la vita perchè cessasse la strage fraterna, e poche ore dopo la comando? L'11 aprile strappo le armi ai cittadini, per riporle in mano loro il 12, e aizzarli a fare sangue? Preoccupato da tremenda ansietà, nel giorno 11, non mi do pace finchè la città non è sgombra di Livornesi onde i lugubri scontri non si rinnuovino, nel 12 li cerco e li provoco? Nei giorni 10 ed 11 scrivo al Prefetto Landi, conforme la Sentenza della Corte Regia di Lucca, del 4 giugno 1850, riporta: "Attesochè avvertisse il Guerrazzi al Landi, con i suoi Dispacci de' 10 e 11 aprile, come lasciare nemici dietro, mentre la milizia era ordinata a recarsi alle frontiere non fosse prudenza, e come avrebbero ottenuta lode per parte degli amici e dei nemici adoprandosi alla difesa esterna, come per la sicurezza interna, e conseguentemente gl'ingiungesse di operare il disarmo, di procedere ad arresti senza rispetto, meglio essendo, siccome egli litteralmente si esprimeva, di arrestare e disarmare che dare l'esempio più tardi di mutue stragi." E mentre a Lucca aborro la strage, e la prevengo, qui a Firenze dopo breve giro di tempo l'amo, e la cerco? Mi si dieno gli Archivii, odansi (non come chi ha paura del vero, quasi fosse una di quelle visioni notturne che mettono il tremito nelle ossa, bensì come chi lo ama al pari di una benedizione) i miei Segretarii, eziandio quelli rimasti in carica, e conoscerete qual cuore, quali ordini fossero i miei. Dunque l'Assemblea, la Patria, la Libertà, e l'amico, non si difendono con altro che con le morti?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





Livornesi Prefetto Landi Sentenza Corte Regia Lucca Guerrazzi Landi Dispacci Lucca Firenze Archivii Segretarii Assemblea Patria Libertà