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      - Non vi pare questa una turpissima azione, o Signori? - Ed ora egli naviga l'Oceano fuggendo una terra così poco amica al suo sangue. Forse i miei occhi non lo rivedranno più; ma la mia benedizione lo accompagnerà da per tutto; - e la nepote, che uscita di convento per visitare lo Zio si trovò ad accompagnarlo in prigione, anch'essa come grano di spelda vive balestrata fuori della Patria sua... Oh! il primo passo che mosse per la vita fu doloroso per lei, - e queste sono le sventure che dissi: mano di uomo non può riparare, quella di Dio consolare soltanto.
      Dopo 44 giorni, certa notte di maggio con misterioso terrore mi strappano allo improvviso dalle braccia della mia nepote, e mi trasportano al Carcere delle Murate; quinci la notte appresso pure mi rimuovono, e mandano a Volterra: di là finalmente, nel novembre del 1849, mi tolgono e ricacciano dentro alle Murate, dove fino da quel tempo giaccio sepolto.
      Qui per ammenda, dopo lunga procedura, un giorno, armati fino ai denti di tutte armi, e a me nudo affatto, e legato, quasi per ischerno, di repente dicono: Difenditi! Per ammenda, l'Accusa, esordita da uno Zagri barattiere e prevenuto adesso di falsità, sopra le traccie somministrate da lui di continuare non rifuggono. Per ammenda, i Documenti della mia Amministrazione all'Accusa concedonsi, che ad uno ad uno gli esamina e gli sceglie; a me poi l'Accusa, e i Giudici fino ad ora li contendono(750). Per ammenda, si trovano Giudici, che scrivono avermi colto in fragranti! quando mi trovavo in Belvedere, dove dimoravo sotto fede che alla mia libertà non si attentasse.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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