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      La probità dell'uomo, le condizioni della vita, lo attaccamento dimostrato anche da fugaci detti o da lievi fatti, si valutano per iscusare. Lo studio che gl'interessi del Pubblico non sinistrassero, i quali (ottimamente si nota) sono, a fine di conto, quelli del Sovrano, si considera causa onorevole a non disertare gli ufficii supremi nel giorno del pericolo. Si pregia la cura di conservare le cose appartenenti alla Duchessa; la volontà di dimettersi anche dopo la invasione straniera valutasi; la tutela e la difesa dei cittadini valutasi; la industria spesa a frenare qualche volta la foga di qualche collega valutasi; tutto quanto insomma dai Giudici toscani del 1850 e 1851 si disprezza, e si tiene a vile appo i Giudici parmensi nel 1831, si accoglie e si stima per rimandare assoluto il Conte Linati. Pel Cavaliere Malegari si contentarono ancora di meno, e gli ottennero assoluzione l'essersi opposto a domande troppo ardite, essere venuto in sospetto dei Rivoluzionarii, la disapprovata Prolusione del Professore Melloni, il conforto a non pagare un debito, la dissuasione a non prestare un giuramento. - Tanto alla coscienza dei Giudici parmensi del 1831 bastò per assolvere e rispettare: troppo maggiori cose, riscontri bene altramente gravi e copiosi ai Giudici toscani del 1850 e 1851 hanno somministrato argomento per accusare e insultare!
      Sono venuto al termine di questa opera condotta fra mortale tedio del carcere, difficoltà di ogni aiuto, deficienza di cose maggiormente necessarie, travagli infiniti e amaritudini ineffabili; e nondimeno me ne separo con tristezza: perchè il fastidio, che a poco a poco intirizzisce l'anima, fa che si ponga amore agli oggetti più miseri; ma ormai vada a trovare sua ventura fra magnanimi pochi a chi 'l ben piace.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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