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      Ma se tu pensassi, o Popolo, che io volessi concitare il tuo sdegno contro costoro, t'inganneresti. Oh! vivano nella loro viltā come sopra un letto di riposo. La stirpe dei codardi per sommo di Dio benefizio č scarsa tra noi; conserviamoli gelosamente come mostri: noi gli additeremo ai nostri figliuoli, nella stessa guisa che accennavano al fanciullo Spartano lo Iloto ubbriaco.
      Io l'ho detto: tra me e te, Popolo, noi non dobbiamo odiarci, nč lo possiamo. Forse Aristide odiō la patria perchč bandito ingiustamente? In certa notte con pericolo di vita ruppe il bando, e fu la precedente alla battaglia di Salamina, per avvisare Temistocle intorno alla ragione dei venti, e all'ordine della flotta persiana. Gli antichi esempii non saranno stati letti invano. I Veneziani supplicarono Carlo Zeno imprigionato iniquamente, onde salvasse la patria dal pericolo supremo da cui era minacciata: usciva, pugnava, vinceva, e poi altero e costante tornava al carcere(757).
      Tra me e te ogni trista memoria č obliata, o Popolo, e con tutti fra te. Vi lasciai non liberi: uscendo adesso vi trovo facoltati a farvi liberi se volete. A patto tale, chi non vorrebbe avere sofferta la prigionia? Baciamoci dunque, e stringiamo ora che ne fa mestieri pių che mai i vincoli di famiglia. Gių rancori, gių discordie, se volete essere forti contro il nemico comune: io non so davvero come potrete riuscirvi, con matte fazioni tra voi. E soprattutto nč viva a tale, nč morte a tale altro: il secondo grido č crudele, o la nostra religione lo aborre; il primo č segno di servitų. Oggimai non hanno a contare gl'individui, ma i principii.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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