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      Voi non potete sentire cantare al povero storno le parole: I can't get out, che commossero tanto le viscere al nostro amico Yorik; perchè s'egli dicesse soltanto: non posso uscire, sarebbe chiuso in carcere anche più tetra, e a pane e acqua.
      Howard, per giudicare con pieno conoscimento delle carceri, volle starvi rinchiuso per quattro mesi, o sei, che non ricordo bene; ed io fermamente penso, che poco possa parlarne chi non le ha provate. In questo caso, senza taccia d'immodestia, mi dichiaro professore; à quelque chose malheur est bon: e di vero, se Dio mi dà grazia, intendo che questa esperienza, acquistata a prezzo sì duro, fruttifichi alla Umanità.
      Però non sarebbe giusto negare, che da quello erano prima le nostre carceri non abbiano migliorato assai; ma in faccende tanto importanti non bisogna mai volgere il capo addietro, per vedere il cammino percorso; all'opposto tenere sempre diritti gli occhi al sentiero che ci rimane davanti; e meglio poi, bisogna non innamorarci tanto dei trovati stranieri, quando neppure si possono mettere in opera com'essi fanno; e pensare sempre che tutti i climi non sono benigni al medesimo fiore. Io voglio sperare, che, mercè l'ottima mente di chi presiede agl'Istituti Penitenziarii in Toscana, sarà emendato, e presto, il fatto fatale e involontario da me commesso della prigionia separata per tutto il tempo della pena; - confido, che, applicandoci lo ingegno, egli troverà mezzo, senza danno, e con utile inestimabile, di riunire gli uomini in umano consorzio, almeno in quanto concerne il lavoro comune; e in questa speranza tempero il dolore di essermi condotto con leggerezza in negozio tanto importante.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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