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      Dispaccio telegrafico del 9 aprile 1849.
      (69) In questo tempo chiesi facoltą di stampare un Giornale, e mi fu negata; a questo accenna la lettera, di cui si legge minuta a pag. 66 dei Documenti, n. 98, indirizzata al sig. Cons. Pezzella. Per intendere a dovere cotesto Documento, si avverta che successe in quel torno una baruffa sanguinosa tra fornaj; e i matti avversarii propagavano, nč pił nč meno, che travestito da fornaio io avevo aizzato la gente a ferirsi, e forse aveva ferito io stesso! - Inoltre, un pazzo furioso irrompendo fuori di casa incontra un soldato e lo uccide, altri ferisce, e i matti avversarii raccontano sul serio, che io ho spinto il pazzo ad uccidere. Cose incredibili sono queste, e non pertanto vere! Mentre era Ministro, moltissime persone s'interposero per la grazia dei due fornaj feritori gią condannati, uno dei quali ricordo che si chiamava Morgantini. - La grazia fu negata.
      (70) Partendo scriveva questa lettera:
      Signor Silvio Giannini.
      Persuaso che la mia presenza somministrerebbe alla cittą pretesto di collisione, per la quale essa avrebbe a pentirsene e vergognarsene poi, io, come ogni dabbene cittadino deve fare, cedo alla invidia, e mi allontano. Partendomi col corpo, io lascio i miei affetti entro un paese che mi costa tanti sagrifizii e tanti dolori; - e con sincero animo gli auguro tempi felici, menti pił giuste, ed uomini che possano amarlo molto meglio di me.
      La reverisco.
      Affez. D. GUERRAZZI."
      (71) Corriere Livornese del 28 agosto 1848.
      (72) A pag.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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