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      Ogni cosa ha il suo tempo, il frutto mangiato immaturo allega i denti. Un fanciullo che stende la mano alla spada, e non gli riesce sollevarla, diventa segno di compassione o di scherno. La bandiera della Repubblica non va affidata ad un braccio di tisico, ma di un gagliardo credente che la faccia trionfare con gloria, o cadere con onore. Bandiera e Bandieraio, se avessero a sparire, devono tramontare entro un mare di sangue; allora il Bandieraio non sorgerà più, ma la Bandiera come il Sole tornerà ad affacciarsi in Oriente, aspettata dalle generazioni, benedetta dai Popoli. La Repubblica ha da vivere, o ha da morire sopra i campi di battaglia; voi la fareste morire delle infermità dei pargoli. Sapete voi di che si nutrisce la Repubblica appena nata? Di midolle di leone. Potete apprestarle questo alimento voi? Staremo a vederlo. Intanto la difesa della Patria anche per voi, e sopra tutti per voi, è obbligo santissimo. Imitate la modestia e il valore dei giovani Cavalieri antichi; essi militavano con bianco scudo finchè per qualche inclito gesto non avessero acquistato il diritto di assumere l'impresa. Voi avete lo scudo bianco, la occasione della prova è aperta innanzi a voi; se volete scrivervi Repubblica, scrivetela, ma come i martiri della Chiesa di Cristo prima di morire tracciavano la propria fede sopra il terreno, - col sangue.
      Andate dunque, partite tutti, nel nome santo di Dio e della Patria. Io vi terrò sicure le case e le famiglie. Qualunque opinione singolare, intemperanza, od enormezza, saranno da me acerbamente punite.


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Apologia della vita politica
di Francesco Domenico Guerrazzi
Le Monnier Editore Firenze
1851 pagine 1183

   





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