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      Chi disse questo! La forza non ha concluso un patto eterno con veruna nazione del mondo. Qual mano di uomo strappò l'ale alla vittoria? A Roma gliele troncava il fulmine, ma tornarono a crescere co' secoli, ed ella fuggì via. Finchè sollevandosi al cielo le vostre braccia sentiranno il peso dei ferri nemici, non supplicate.... combattete: anche col ferro in pugno si prega; anzi cotesta preghiera è la sola che si addica agli oppressi. Iddio sta co' forti! La vostra misura di abiezione è già colma: scendere più oltre non potete: la vita consiste nel moto, dunque sorgerete. Ma intanto abbiate l'ira nel cuore, la minaccia su i labbri, nella destra la morte; tutti i vostri dii caschino in pezzi, non adorate altro Dio che Sabaoth, lo spirito delle battaglie. Voi sorgerete, cadrete, tornerete a sorgere: la vendetta e l'ira vi renderanno immortali. La mano del demonio settentrionale, che osò stoltamente cacciarsi tra le ruote del carro del tempo per arrestarlo, indebolita vacilla e sarà infranta. Se potessimo porgli una mano sul cuore, conosceremmo la più parte delle sue pulsazioni muovere adesso dalla paura. Ma se ci fosse dato di porgli una mano sul cuore, certo non sarebbe per sentirne le pulsazioni... Oh no! viva per morire sotto le rovine dello edifizio che ha fabbricato; prima di restarci sepolto intenda il grido di obbrobrio che mandano gli oppressi sul tormentatore tradito dalla fortuna. La morte percuote del pari gli eroi della virtù e gli eroi del delitto: Ma Epaminonda tenne l'anima chiusa col ferro finchè non conobbe la vittoria della patria, e morì trionfando; lui poi trapassi la spada sul principio della battaglia, e non gli sia tolta dalle viscere finchè non sappia la nuova della sua sconfitta; perisca, soffocato dal fumo dei cannoni che annunzieranno la nostra vittoria; si disperi nell'udire i tamburi che saluteranno l'aurora del nostro risorgimento.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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