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      Disegni umani!
      I due amici, osando appena alitare, s'inoltrano nella stanza; procedendo vengono a posarsi traverso la linea visuale degli sguardi del moribondo. I suoi occhi cessano subitamente dalla fissazione, le pupille quasi smarrite ondeggiano da un angolo all'altro, poi tornano consapevoli a fermarsi sopra gli oggetti circostanti; allora l'esultanza salutò di un estremo sorriso quel volto pieno di morte, come il sole dall'orlo del giornaliero sepolcro di un raggio languidissimo colora il sommo delle basiliche, delle torri e dei monti già a mezzo ingombri dagli orrori crescenti della notte. Egli mosse le labbra e favellò:
      Io vi aspettava: silenzio! Parole ho a dirvi degne che per voi si ascoltino, per me si favellino, nè alla umanità nè alla patria inutili affatto e per la mia fama necessarie. La natura mi chiama, ed io sto disposto a rispondere. Perchè piangete? Chiamerà anche voi; e poichè la vecchiezza precede la morte, considero la morte pietà; io però bene devo ringraziarla di questo, che ella non volle chiudermi gli occhi, se prima non avessi contemplato il giorno della risurrezione; adesso sì che mi sento capace da vero d'invocare col cuore il nome di Dio, poichè la mia bocca, sopra la piazza della Signoria, davanti la faccia del cielo, ha gridato: Viva la libertà!... Silenzio! onde il senno dei tempi non vada disperso. Le schiatte umane passano come ombre; se non che, prima di ripararsi sotto il manto di Dio, nelle mani delle schiatte sorvegnenti consegnano la fiaccola della scienza: a guisa del fuoco sacro di Vesta, quantunque ella muti sacerdoti, pure arde sempre e cresce nei secoli nè ormai più teme vento di barbarie.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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