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      Pure gli antichi ordinamenti di giustizia tanto non valsero ad abbattere la virtù militare tra noi che a ora ad ora alcuna scintilla limpidissima non prorompesse; e per tacere di più antichi capitani, non furono fiorentini quel maraviglioso Giacomo Tebalduccio e l'altro fulmine di guerra Giovanni dalle Bande Nere, e tuttavia nol sono il Bichi, l'Arsoli e una schiera che aspetta il destro per sorgere più grandi di loro? Qual è lo sciagurato che dubita non accogliere nel suo grembo Fiorenza figli che sappiano morire per lei? Questo fallo, se non ci si rimedia in buon tempo, partorirà amarissimi frutti; avvegnachè, amici miei, chiunque, e ponete mente alle mie parole novissime, chiunque commette la cura della sua libertà a mani straniere merita diventare schiavo. Nè le condizioni nostre di fuori a termine migliore ridotte che quelle dentro; la esitanza nostra ci ha fatti contennendi e sospetti; nemici molti e potenti, amici nessuno. Il papa all'antica libidine di regno aggiunge la nuova ira delle offese ricevute allorquando i giovani le armi, i simulacri della sua famiglia e la statua di lui misero in pezzi nell'Annunziata. L'imperatore, che or dianzi intendeva privare Clemente del potere temporale e convertirlo in vescovo di Roma, minacciato adesso dal Turco, prosperando Lautrec con le armi di Francia nel regno, disperato di stringere lega con qualunque governo italiano, accorto la riforma della libertà delle coscienze in Lamagna essere scala a conseguire le libertà civili, muta all'improvviso consiglio, lo libera di castello, gli spedisce fra Angelio suo confessore a tenerlo bene edificato, gli fa presentare dal Mussettola la chinea bianca e i settemila ducati pel censo del regno di Napoli, se lo rende amico, nè di presente v'ha cosa ch'ei non si mostri presto a operare per confermarlo nella nuova amicizia: noi non volemmo stringere lega con Carlo quando il tempo ci correva propizio, e i più pratici cittadini la persuadevano, ed egli per messer Andrea Doria quasi ce ne richiedeva; ora poi non osiamo dichiararglisi manifesti nemici.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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