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      O uomini, quanto vi avrei adorato migliori e quanto vi amo anche tristi! A voi, carissimi, affido il mio nome; difendetelo voi; e se da alcuno udrete parola che rechi oltraggio alla mia memoria, più generosi di san Pietro, non vogliate negare il vostro maestro: dove il vitupero muova da uomo invidioso, tacete, imperocchè all'odio della mia virtù si aggiungerebbe allora l'odio che nasce dal sentirsi dichiarato iniquo; ma dove comprendiate lui essere ingannato, ditegli animosi in mio nome: Nicolò Machiavelli non insegnò di tôrre ai ricchi la roba, ai poveri l'onore, a tutti la vita(20): sappiate volersi un gran cuore per intendere un cuore grande; pochi o nessuno averlo compreso; e che quando egli potè onorare la patria, eziandio
      con pericolo e carico suo, sempre volentieri lo fece perchè conosceva come l'uomo non debba avere maggiore obbligo nella vita sua che con quella, dipendendo prima da lei l'essere e di poi tutto quello che la fortuna e la natura ci hanno concesso(21);" aggiungete credere io nella virtù come in una via per la tristizia degli uomini smarrita, e che essi potevano, anzi dovevano, ritrovare per indirizzarsi di nuovo al perfezionamento: la politica scevra dalla morale per me affermarsi impossibile; nè già per morale intendere io la immagine astratta della cosa, "sibbene la verità effettuale della medesima"(22), secondo i tempi, i casi e gli uomini diversa; a patto però che se la presente morale non fosse ottima, dovesse pur sempre dirigersi al meglio: la politica magnanima convenirsi ad un popolo grande, come il romano; essere in lui non solo virtù, ma necessità; non potere da questo concetto deviare senza riuscire agli occhi proprii ed altrui contennendo con danno inevitabile della maestà e forze sue; ai deboli invece convenirsi deboli consigli, e, se circondati da tristi, ordinare i casi l'uso della perfidia e giustificarlo: se non che allora devono i deboli mettere in opera l'ingegno per uscire da cotesto stremo dove è necessità la perfidia, e sollevarsi a quello nel quale sia necessità comportarsi magnanimamente.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Pietro Nicolò Machiavelli