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      Valgami il buon volere, Lupo: per questa volta almeno bisognerā che tu te ne chiami contento.
      E sempre il buon volere basterā a Lupo
      , rispose gravemente il bombardiere, "e ringrazio la fortuna di avervi impedito cosa nč a voi nč a me convenevole; perchč, credete, capitano, quantunque io sia povero e rozzo e di poca levatura, pure sotto questa grossa corazza batte un cuore che ama la patria davvero e conosce, capitano, essere ai buoni figliuoli di lei anche troppa mercede potere operare un fatto che le ridondi in vantaggio e in onore."
      Senti, Lupo: sull'anima mia, io non pensava pagarti la tua virtų; no, Lupo. Se avessi qui avuto due spade, te ne avrei offerta una, intendeva darti una memoria la quale valesse a rammentarti sovente questo nostro incontro, e, morto me, tu potessi, mostrandola ai tuoi compagni, raccontare: Il capitano Ferruccio me la donō in Arezzo quando con un colpo di colubrina gettai nella polvere la bandiera tedesca.
      E chi ve lo ha detto che morirete prima di me? Avreste per avventura imparato negromanzia? Io non spero sopravvivere a voi nč lo desidero, capitano..., e neanco lo voglio. Oh! io ho camminato pių passi di voi sulla strada della fossa.
      Me lo ha detto il cuore: ad ogni modo, prendi questa borsa vuota e conservala per amor mio; onde tu l'abbi cara, sappi ch'io vi riponeva le paghe delle Bande Nere quando, in compagnia di messer Giovambattista Soderini commessario della Repubblica, seguitai il campo di monsignor di Lautrec all'impresa di Napoli(42).
      Ma che ho da farmi io di cotesto borsone?


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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