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      I perversi settatori, nella ignoranza del cuor loro, fidenti che la Chiesa stia per esalare l'ultimo fiato, continuano nel cammino preveduto e minacciano il vostro trono imperiale. Ditemi, Carlo, la lega di Smalkalda testč stretta tra loro(69) vi ha guasto mai il sonno? I principi luterani si uniscono in un sol corpo ed implorano contro voi l'aiuto di Francesco di Francia. Se gli movesse amore di setta soltanto, vi pare egli che ricorrebbero a Francesco, vostro emulo eterno, e della Santa Sede apostolica figliuolo amantissimo? Giā spento nel folle loro pensiero il lione di Giuda, si avventano all'aquila di Costantino(70). Ah! Carlo, avete seminato il vento, badate a non raccogliere la tempesta.
      Carlo ascoltava attentissimo il discorso di Clemente col collo teso e gli occhi fissi, nella guisa che il mendico guata per vedere qual moneta e quanta esca dalla mano del suo benefattore; - quindi, altamente commosso da quei raziocinii, prese a mormorare:
      Egli ha favellato da quel valentuomo che il mondo conosce essere. Nč Aristotele mai nč san Tomaso d'Aquino potevano argomentare in pių acconcia maniera.
      Ma se le vostre parole suonano sincere, Carlo, voi siete uno di quelli che il meglio vedono e approvano, mentre al peggio si appigliano. - Se quanto ne stringa bisogno d'imporre un freno ai popoli conoscete, se alle mie sentenze applaudite, se la tolleranza vostra della setta scellerata condannate, e perchč dunque, non ha guari, al Doria concedeste facoltā di rendere Genova libera? O tra i principii vostri ed i fatti manca concordia, o commetteste errore politico.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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