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      Guardate!
      Il popolo urtandosi, in punta di piedi, l'uno con le mani su le spalle dell'altro, tutto occhi, tutto orecchi, a collo teso, a bocca aperta, stette a vedere che cosa contenesse la valigia dell'ambasciatore.
      Il doganiere vi stese sopra le mani, e profferite che ebbe così presto presto, come per uso, le parole:
      Mi duole recarvi dispiacere
      , scioglie le fibbie e ne trae fuori:
      Un lucco di panno vermiglio!
      E il popolo:
      Povere vesti sono coteste! I baroni spagnuoli e tedeschi le costumano d'oro e di seta.
      E un vecchio del popolo:
      Ma e' se le fanno co' nostri danari.
      Due farsetti di rascia cremesina e un cappuccio.
      E il popolo:
      I baroni li portano di velluto e di broccato, con belle piume e fermagli o medaglie che costano un tesoro.
      E il vecchio:
      Sì, un tesoro, ma a noi: - ai baroni la violenza per rubarlo.
      Una borsa piena di fiorini!
      E il popolo:
      Oh!
      E il vecchio Petronio:
      Nei fornimenti dei baroni spagnuolì e tedeschi bene avreste trovato la borsa, - ma vuota per riempirla de' tuoi ducati, popolo bestia che sei.
      Ha ragione Petronio! Viva il vecchio Petronio! Viva!
      Continua la visita del primo ambasciatore: poi vennero con eguale diligenza frugati gli altri e la famiglia loro e l'accompagnatura, nella quale si trovò Benedetto Varchi scrittore della storia dei tempi presenti. Rimaneva di tanti un uomo solo, Guglielmo Rucellai, il quale anch'esso aveva seguitato gli ambasciatori per godersi le feste della incoronazione, giovine di piacevolissima natura e compagnevole se altri fu mai, grande amico del buon vino quando ne trovava, accomodandosi anche al tristo se non riusciva a scavarlo migliore: e la sera precedente alla osteria tanto ne aveva bevuto alla salute della libertà, tanto alla salute della patria, del Marzocco, della Signora, del Giglio, eccetera, come dicono i notari, che alla fine fu forza prenderlo in quattro e gettarlo sul letto.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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