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      La tirannide, Luigi, può far piangere ai popoli un tal pianto che gli anni non valgano ad asciugarlo; può di tal piaga ferirli che gli anni si consumino invano a sanarla. La tirannide semina il deserto e la morte. Sentiste voi mai muovere rumore nei campi santi?
      Sì, io ho udito fremere l'ossa negli avelli; - e i Greci a Maratona...
      Voi siete poeta, voi; io poi, educato nella esperienza delle armi e dei governi, conosco a prova gli stati non reggersi con siffatti entusiasmi; - alle armi conviene opporre le armi; le parole, quando inferociscono i soldati, buone; senza i soldati, siccome sempre infelici, le più volte ancora contennende. Io quando dal ponte della mia galera, il guardo teso sul mare, scorgo da lontano le vele nemiche, già non conforto i miei compagni rammentando la virtù latina, le glorie liguri: e' non m'intenderebbero; addito loro le galere e dico: - Prodi uomini, voi lo vedete, il nemico ci stringe; il vento ha in filo di rota, e a noi riesce impossibile la fuga; nè voi d'altronde avete fuggito fin qui. L'armata avversa supera di un terzo la nostra, ma la nostra è munita senza pari, governata da voi, capitanata da me Andrea Doria soprannominato Buona fortuna. Su via, apparecchiate le armi: - vincendo, nostre diventeranno le ricche spoglie, nostri i riscatti dei prigioni, la gloria nostra; perdendo, diventeremo poveri e infami per aggiunta. - Ella è più agevole cosa rizzarsi in piedi all'uomo che se ne sta a sedere che non all'altro il quale giace lungo e disteso sulla terra.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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