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      Bada, non ti esca di mente che ora ingombri la piazza meno per solazzarti che per divertire i tuoi principi. Rallégrati, ma bada di non ispaventarli; però che, vedi, nella tua esultanza empi talora l'aere con tale un grido di frenesia che agghiaccia il cuore al tiranno, ond'egli battendosi la fronte accorre tutto pallido al balcone per vedere se tu balli o se meni strage delle sue lance spezzate. Anche le menadi con in pugno le fiaccole accese, trascorrendo pei boschi sacri, mettevano spavento; però furono distrutte, i misteri loro aboliti. Non obliare uomini armati, delatori ed armi recingere i luoghi dove i tuoi principi ti chiamano a festa; nella medesima guisa che la fama racconta, ai capi delle mense dei re di Babilonia stessero sagittarii con archi tesi a trafiggere chiunque osasse di levare la faccia. Infatti Antonio da Leva, di tutt'arme vestito, siede in luogo sublime per farti al bisogno fulminare da venti bombarde e da ottomila archibusieri pronti ad un moto della sua mano. Ahi! popolo, quel tuo riso in verità mi angustia il cuore; e' mi ha l'aria dello sghignizzare convulso dell'uomo il quale, posata la testa sul ceppo, aspetta la mannaia che cada.
      In ristoro di ciò il re dell'armi chiamato Borgogna getta pugni di monete con l'effigie dell'imperatore da un lato e le colonne col motto plus ultra dall'altro. - Prendi cotesta moneta; - domani, o popolo, quando il tuo padrone te ne chiederà due, tu potrai in questa maniera, per un giorno almeno, allenire il tuo danno.
      Intanto Carlo, si affretta con presti passi alle porte del tempio; la mal'aria ch'esce dai sacerdoti gli aveva cacciata addosso la quartana della superstizione; sperava dissiperebbe il cielo aperto quel fascino: il papa temeva ed aborriva; gli avrebbe in cuor suo fatto mozzare la testa e non osava sostenerne lo sguardo; le prime idee di venerazione al capo della Chiesa, al padre dei fedeli, al vicario di Cristo gli ritornavano alla mente angustiandolo: così gli sorgevano nell'anima altissimi concetti, i quali poi, non sapendo egli svilupparsi dalla caligine dell'antica ignoranza, gl'impedirono di riuscire, come altramente sarebbe stato l'uomo più grande del suo secolo.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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