Pagina (176/1163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Hai tu veduto quali modi ostenti meco - imperatore e re - cotesta schiatta di mercanti? Avevano tra noi convenuto ch'io facessi l'atto del prostrarmi, ed egli mi avrebbe rilevato a mezzo... invece egli finse dimenticarmi ai suoi piedi... ha bevuto un lungo sorso di gioia del suo trionfo e della mia stupidità. - Ora tutta l'acqua dell'oceano non varrà a lavarmi dalla fronte macchia siffatta. - Dammi l'elmetto, Agrippa: - cuopri la mia vergogna sotto il ferro del guerriero: - mi abbisogna vincere almeno dieci battaglie per diventare soffribile a me stesso; - io, vedi, mi disprezzo; e dispero ormai questo mio capo possa contenere il disegno di dominare sul mondo, dacchè ha toccato i piedi d'un uomo. - E tu, Agrippa, mi hai dunque deluso quando traevi l'oroscopo? Così si avverano i tuoi presagi? Se' tu l'ingannatore, - o la tua scienza è bugiarda?...
      Non proseguite, Sacra Corona, o le stelle si vestiranno a lutto per l'angoscia dei vostri rimbrotti. Se volete dominare sul mondo, cominciate a dominare sopra voi stesso, nè consentite che l'ira vi tragga a maledire la scienza del re Salomone, la scienza divina. - A dovere era tratto l'oroscopo; - i cieli non mentiscono; - la vostra carriera luminosa è tutta descritta lassù nel cospetto eterno: - noi per avventura male lo applicammo, e questo punto, che noi reputavamo rappresentato dalla congiunzione della vostra stella con Giove, forse era compreso dal breve scontro col tardo pianeta di Saturno. E poi voi stesso non contemplaste la vostra stella?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Agrippa Agrippa Sacra Corona Salomone Giove Saturno