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      Clemente posa in ampia sedia decorosa di velluto cremesino e per bollettoni dorati: un pulvinare di velluto sottosta ai suoi piedi; dinnanzi ha una tavola ricoperta di velluto; - sopra la tavola un Cristo effigiato con tanta maestria che par che spiri; - e un messale stupendo per gl'industri lavori di fermagli e cesellature co' quali maestro Benvenuto l'ornō.
      Il papa, deposta la pompa degli abiti pontificali, veste la cappa rossa, la mozzetta, o sarrocchino di velluto soppannato di pelli bianche come neve; - il capo ha coperto di un berretto che i preti chiamano camauro, di velluto anch'esso e soppannato di pelle. Gli occhi tiene fissi sopra il messale, ma come gli occhi giā non vi teneva fissa la mente. Quel messale ad ogni pagina aveva una cartapecora miniata da artefice illustre, rappresentante il passo del Vangelo che ricorreva quel giorno. La cartapecora in quel punto aperta davanti al pontefice mostrava Gesų Cristo nell'orto di Getsemani sudante sangue, rifinito da incomprensibile angoscia, supplicare al Padre che rimuovesse dalle sue labbra il calice della passione; - se poi non si potesse altrimenti, avrebbe fatto la sua volontā. Come un Dio offeso sč a sč stesso sacrificasse per placarsi non si comprende: al nostro intendimento umano sembra che il meglio senza tanti andirivieni saria stato perdonare addirittura e risparmiare a sč il dolore, agli uomini il delitto. Dove per lo contrario cotesto fatto deva spiegarsi nel senso di un padre il quale per amore dei suoi figliuoli non aborre dai martirii e dalla morte, allora la storia si volge al cuore piena di tenerezza.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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