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      - Però il fatto riuscì diverso dal come lo avevano immaginato. I soldati commossi all'oltraggio onorarono gli ambasciatori; il popolo sospinto all'insulto, accortosi dell'inganno, applauso alla venuta loro meglio non avesse fatto a Carlo V. - E il Papa, che aveva raccolto quel fango senza potere insozzarne i suoi concittadini nel volto, si rimase con le mani imbrattate.
      Orsù via
      , interruppe Clemente a gran pena frenando l'impeto dell'ira, e nondimeno favella con parole sommesse e gli angoli della bocca dilata quasi al sorriso, "soldato, adempi la tua commissione: - affrettati a dirci, perchè il nostro tempo ci è caro, se il tuo signore Malatesta, risovvenendosi alfine di essere figlio e suddito della Sedia Apostolica, si delibera abbandonare le parti dei ribelli che ha tolto a sostenere. S'egli vuol farle, si faccia ed in breve; dacchè, consenta egli o repugni, poco importa alla somma delle cose, la quale sia nell'arbitrio nostro; noi ci volgiamo a lui solo perchè ci punge paterna cura di vederlo rientrare nel grembo di santa Chiesa, la quale come madre amorevole le andate ingiurie dimenticando gli apre le braccia; - perchè vogliamo risparmiare l'effusione del sangue cristiano; - perchè non rimanga guasta la terra."
      Papa Clemente, voi siete nato vestito: - a Malatesta tarda uscire di Fiorenza quando a voi tarda di entrarvi; ed anzi, quando presi commiato da lui, mi richiamò addietro e mi raccomandò significarvi... aspettate un poco che mi rammenti per l'appunto come mi ha incombenzato dirvi.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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