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      Indi in vari scritti poi furono visti comparire intorno ai fatti toccati in questa Iliade di un popolo oggimai scomparso dal mondo: fra gli altri ricordo un opuscolo breve di mole sopra il caso della Lucrezia Mazzanti, dove mi si movevano parole piuttosto acerbe per essermi dilungato soverchiamente dalla storia; e non č vero: la storia fu alquanto resa pių vaga per cagione della estetica persuasa in opere di siffatta maniera; ad ogni modo, uso per natura e per consiglio a lasciare correre i giudizi sopra di me e le cose mie, non ispenderō altre parole, soddisfatto da questo, che il mio libro valse a fare viva la memoria di magnanimi defunti ormai cascata in dimenticanza, ed opera che, vergognando dell'obblio, ponessero a Lucrezia Mazzanti, una lapide commemorativa sul ponte della Incisa. Troppo pių l'anima mia sarebbe stata paga, se con la memoria dei nomi avessi potuto suscitare la virtų necessaria ad imitare i fortissimi esempi dei padri nostri. Ahimč! tanto non possono i libri, o non lo possono soli. La iscrizione posta sul ponte alla Incisa dice cosė:
      MDXXIX - Lucrezia de' Mazzanti - Donna d'alto cuore - Plebea - Dagli amplessi aborrendo - Di soldato alla patria nemico - Inviolata - Annegossi - Nč a lei - Maggiore dell'altra Lucrezia - I tempi consentirono un Bruto - E la Repubblica Fiorentina - Periva - Questa memoria - Dopo CCCXIX anni - Antonio Brucalassi poneva.
      Pietro Contrucci ne fece un'altra men bella, a parere mio, ed č questa:
      Lucrezia Mazzanti - Anzichč da brutale soldato nemico - Patire vituperio - Si annegava nell'Arno - O fortunata!


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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