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      Avventuroso lo stolto! La disputa se la scienza giovi a migliorare le condizioni umane pende indecisa. A Giangiacomo il suo genio disse: Nega, - ed ei negò, e le genti lo chiamarono scempio. E che monta il giudizio della gente? La storia insegna le verità maravigliose essere state mai sempre schernite col nome di follia. E sì che Gesù Cristo predicando alle turbe in Galilea tale dava principio alla sua orazione: - Beati i poveri di spirito(113), - e sì che i santi Paolo e Gregorio ordinarono l'incendio di molte migliaia di volumi: ed oh! piacesse a Dio che potessimo davvero di tutti i libri del mondo costruire un rogo per farvi sopra un atto di fede dei miserabili sofismi chiamati col nome di ragione umana.
      Ma via, che cosa ella è mai nostra scienza? Un deserto senza confini e senza oasi. Presunzione soverchia di noi stessi ci consiglia di porvisi dentro alla ventura; - il dubbio ci punge sempre ad andare oltre; e se mai avviene che un qualcheduno ritorni a casa sano, mostra manifesto sul volto il segno della curiosità delusa, della stanchezza disperata per aver saputo che nulla possiamo sapere quaggiù. Il nostro intelletto va ingombro di perchè senza risposta; e se l'angiolo custode non ti riposa la mente da queste domande, tu vedi in brevi apparire la pazzia, la quale irridendoti ti scuote davanti il suo bastone co' sonagli. "La sapienza degli uomini si assomiglia alla cenere, i suoi ragionamenti superbi sono mucchi di fango(114)." Perchè dunque la bestia che parla si vanterà superiore alla bestia che la voce non modula a guisa di parola?


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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