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      Ancora nasce il debole ed il forte, nasce l'uomo di alto intelletto e lo scemo di senno; - irreparabili ingiustizie. Con opera non interrotta di secoli l'uomo arriverą forse a bilanciare in parte siffatte discrepanze, ma pure rimane sempre l'apparizione del genio suprema ingiustizia, meteora luminosa che sč stessa arde e gli occhi ai riguardanti consuma, forza prepotente, la quale, secondo che muove Arimane od Oromaze, afferrato pei capelli il suo secolo, lo strascina precocemente verso la libera civiltą o lo risospinge nella serva barbarie. - Ora parlo di noi uomini viventi. A coloro che tra i riposi di molli origlieri immaginano il sogno facile di umana felicitą, compassione. A coloro, i quali consultano i destini degli uomini sui libri dalle fodere dorate, e non palpitano per le piazze e pei trivii in mezzo alla plebe vestita il corpo di fango, l'animo di delitto, compassione e dileggio. A coloro i quali non meno vili e pił dannosi dei lusingatori cortegiani adulano le moltitudini, dileggio ed obbrobrio. Non sollevate ancora gli occhi alle stelle, avvertite a non traboccare dentro la fossa adesso adesso aperta ai martiri della libertą, o se gli sollevate, fatelo per pensare che i vostri mali vincono di numero le stelle dei cieli; voi avete concetti superiori, proponimenti inferiori al bisogno; mente alta, cuore codardo, braccio infiacchito; voi ordite un secolo avaro e superbo; obliosi movete oggi la danza dove ieri surse il patibolo per i vostri fratelli; come solevano i baccanti, voi empite l'aere di gridi, perchč nč da voi nč da altri s'intendano i lamenti dei mortariati e turbino le vostre vituperose feste; se vi uccidono l'amico, non dirņ che a guisa dei lupi vi lacerate a brani il corpo di lui, bensģ come pecore stupide continuate la pastura spe


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Arimane Oromaze