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      Fu da principio ufficio loro esclusivo sovvenire la Signoria e il Palazzo, correre alle case dei popolani, se vedessero i grandi assembramenti per isforzare il governo, operare in somma quanto fosse necessario onde rimanesse illesa la legge, e perchè meglio l'ufficio loro eseguissero, ebbero nel 1323 i cinquantasei pennoni, tre per gonfaloniere, ed alcuni quattro, con i quali, quando il gonfaloniere di giustizia chiamava il popolo alle armi, erano tenuti ad andargli dietro con le compagnie loro assegnate. Mutati i tempi e gli ordinamenti, non più si ebbe bisogno che uscissero in arme ad accompagnare il gonfaloniere di giustizia nella tumultuosa esecuzione di sentenza che pareva, ed era le più volte, vendetta: ma nondimeno, avendo acquistato riputazione grandissima, ordinarono che la Signoria, quando avesse a fare alcuna pubblica deliberazione (come confermare le spese commesse dai magistrati della Repubblica, creare nuove leggi, imporre gravezze), non potesse alcuna cosa eseguire senza di loro. Avevano titolo di venerabili; insieme con i dodici Buonuomini componevano i così detti Collegi, e si chiamavano ancora li Tre maggiori. Chiunque il padre o l'avo del quale non era veduto far parte di questi maggiori non poteva essere promosso agli uffici pubblici. La città andava divisa in quartieri, per la riforma che ne fu fatta dopo la cacciata del duca di Atene. Per lo innanzi fu spartita in sestieri. Ogni quartiero aveva un gonfalone collegiale e quattro particolari. San Spirito prese per gonfalone collegiale la colomba bianca con raggi d'oro fuori del becco in campo azzurro; gli altri scala bianca in campo rosso; quadro bianco seminato di nicchi rossi in campo azzurro; sferza nera in campo bianco; drago verde in campo rosso.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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