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      Gli porgano i cieli la mercede che merita; - almeno noi sapremo a qual partito attenerci, rifiutare i consigli incerti e nelle risolute deliberazioni confermarci. Volete pace? ebbene incominciate a disimparare la libera favella repubblicana, educate le labbra a proferire le parole: di umiliati al temuto trono, di supplica ossequíosa, di servo indegno e di suddito, di prostrato agli augusti piedi, e tali altre siffatte bruttissime e disoneste laidezze, che se l'uomo si attentasse adoperare verso il suo Creatore, questi di certo nol sopporterebbe, dicendo: solleva la fronte; se io avessi voluto che tanto si umiliasse la creatura, non vi avrei impresso la immagine di me; guardami in faccia, perchè i sacerdoti mi hanno calunniato, ed io sono Dio di amore. - Apparecchiate le vostre sostanze; il tesoro raccolto con industria e parsimonia da secoli il tiranno divora in un giorno; - alla libertà rifiutaste il vostro soverchio, adesso date alla tirannide anche il necessario; nè confidate schermirvi con ingegnosi partiti: la tirannide conosce tali strettoi da premere in una scossa l'oro, il sangue e le lacrime di un popolo, - e l'oro prende tutto, del sangue beve un sorso e poi lo restituisce al popolo con le sue lacrime intere perchè ritorni a piangerle. - Educate le vostre donne a compiacersi delle libidini del tiranno; voi stessi persuadete che vi tornino ad onore, e quando il principe lascerà nelle vostre case una striscia velenosa come il rettile, mostratela ai vicini, vantandovi: Il duca ci degnò della sua presenza.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Creatore Dio