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      Onde, veduto il pro e il contro quid faciendum, quid vitandum, siamo venuti nel presente concetto che se i beni e la vita senza la libertà sono poca cosa, la libertà senza i beni e la vita è ancora meno. Vivere libero piace, ma più di tutto piace vivere. Della libertà, dei beni e della vita, prima giova porre in salvo la vita, poi i beni, poi la libertà. - Conviene procedere con ordine e misura; dovendosi perdere, si comincia dal meno necessario e si va su su verso quello che fa maggiormente di bisogno. - Il buon nocchiero assalito dalla bufera concede parte delle merci al mare tempestoso per salvare il restante. E nel caso nostro il papa è la procella, Fiorenza la nave in travaglio, e la Signoria il nocchiere. Di quaranta che sono nelgonfalone drago verde trentacinque votano l'accordo, cinque la guerra.
      Giù da cotesta bigoncia in tua malora!
      urlò Lionardo Bartolini: "se tu aggiungi un'altra parola per l'accordo, ti taglio in pezzi senza misericordia. - Giù, giù di bigoncia il tristo uccello! - E' vorrebbe rogare il testamento alla Repubblica. - Gittiamo dalle finestre." Tra uno schiamazzo alto, discordante di voci diverse o d'ira o di scherno, più distinte si udivano quelle già rammentate. La prosunzione combatte con la paura; nè il dottor di legge, che si dava vanto di perito nel dire, sapeva indursi ad abbandonare la bigoncia; ma, crescendo il tumulto, scese a rilento, esclamando: "Anche il fiore della vera eloquenza è perduto sotto questo iniquo reggimento!"
      I Signori, i più modesti cittadini e i tavolaccini imposero silenzio; il quale avendo a gran pena ottenuto, successero a mano a mano gli altri gonfalonieri, i Buonuomini e ad uno ad uno i Signori.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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