Pagina (301/1163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      S'io fossi nato lā dentro... la difenderei...
      Come noi la difendiamo
      , interruppe officiosamente il Valori, "imperciocchč noi siamo qui venuti per liberarla dalla insopportabile tirannide che la tiene oppressa."
      Non sembra perō la libertā che le portate troppo le piaccia, perchč si apparecchia a ributtarla a colpi di bombarda; nč in veritā credo le armi nostre vengano per questo. Io ho voluto dire che la difenderei da chiunque movesse armato contro di lei... anche da mio padre.
      Ogni uomo se la intende colla sua coscienza, io con la mia; e questa, o principe, se ne sta tranquilla nella fiducia di operare il bene della sua patria.
      La caritā di Erode, il quale mandava i pargoli in paradiso prima che peccassero!(134)
      Principe!
      Commessario! - Io, vedete, per volontā e per obbligo sono soldato fedele di Sua Maestā Imperiale, e non pertanto uso liberamente la lingua. Abbiatelo in buona o in mala parte, vi dico che con quel vostro ingegno riuscirete ad ingannare tutti, - tranne la coscienza; - pensate al fine; - io non vidi mai traditori capitare a buon porto. L'esempio del contestabile di Borbone vi stia sugli occhi.
      E la coscienza, che pur testč vantava pura il Valori, tale gli dava acerbissimo morso in quel punto ch'ei ne rimase per molte settimane dolente, e con sentenza che non concede appello gli ordinava: Taci, ribaldo! - E Baccio taceva pensoso del futuro.
      Poc'oltre a man destra del principe, immobile come pietra, sta Giovanni Bandino; il volto tiene e gli sguardi tesi verso Firenze. Dalla fronte pallida gli piovono grosse gocce di sudore; - paiono lagrime piante sopra di lui da occhi invisibili: trema forte e non proferisce parola.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Valori Erode Sua Maestā Imperiale Borbone Valori Taci Baccio Giovanni Bandino Firenze