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      Rammento il giorno e il luogo in che ella primamente mi comparve dinanzi
      , continua il Bandino senza rispondere alle parole del principe, fisso com'era nel suo pensiero; "per la festa di san Zanobi in santa Maria del Fiore, là presso alla parete ov'è sospeso il simulacro del divino poeta(136), i nostri occhi s'incontrarono insieme; parve che i miei sguardi la infiammassero, perchè ella si fece accesa nel volto, come le vampe di fuoco le ardessero davanti, ed abbassò il velo: poco importa; ormai la sua immagine mi stava incisa nel cuore; dovunque guardassi io la vedeva; ed in vero ella si partì dalla chiesa, io non rimossi mai gli sguardi dal luogo che ella tenne occupato; gli uffici divini cessarono, tacquero gli organi, spensero i ceri, ed io pur sempre mi rimaneva immobile credendo tuttavia di vederla. Agevole cosa mi riuscì conoscere chi ella si fosse, a quale casata appartenesse: nobile stirpe e superba, di ogni bene di fortuna largamente provvista; ma anche i miei nacquero di gentile lignaggio, se non che gli averi erano scarsi; la mercanzia siccome aveva favorito la famiglia della donzella, aveva nabissato la mia. Secondo il costume dei giovani cominciai a passare sovente sotto alle sue finestre; presi dimestichezza con gli artefici vicini per avere onesto motivo di trattenermi nella contrada; nella notte o sul mattino, accompagnandomi sul leuto, le cantai sotto il balcone dolcissimi versi d'amore; praticai in somma quello che costumano coloro cui scalda il petto l'ardente fuoco della passione e non sanno trovare modo altro diverso da manifestarla alla amata donna.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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