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      .. senti.... senti.... ah! non è più tempo.... misericordia! che notte!.... guarda alla vampa del fulmine il fiume che precipita... fuggi... - Io vo' dormire. - Dormi: gran mercè dell'aiuto! Tancia, Lessandra, che notte! acqua e fuoco; ma la Dio grazia io tengo l'argine; costà ho lasciato in gola al fiume poche cose in verità... le masserizie e il marito.... e un figliuolo... dalle masserizie... in fuori devo ringraziarne la fortuna... mi basta la figliuola.... questa ho menata con me.... io l'amo tanto! - e qui, a dirvela in confessione, Tancia, la mia figliuola Nannina l'ho avuta dal vostro fratello Baccio; ci amavamo prima ch'io andassi a marito, e non me lo sono potuto scordare; il sere mi dice ch'è figliuola del peccato... ma oh! io amo la figliuola e il peccato.... Nina, vieni.... dove sei? Nina.... Nina.... in qual parte ti sei cacciata adesso? Se la nascondeste, donne, rendetemela per carità... se l'avete veduta, indicatemela... me ne fossi dimenticata.... no.... sì.... ah trista me! l'ho scordata. Baccio, va a salvare tua figliuola; ah! egli non si vede.... egli tarda.... e il tempo stringe.... Chi siete voi? uomini forse? andate a salvarmi la mia Nannina; non posso offrirvi nulla, la piena mi ha portato via ogni bene della terra; se vi piaccio, vi abbandono il mio corpo; se no, voi avrete per certo a rifabbricarvi la casa; le acque vi hanno affogato il giumento, io vi porterò pietre e calcina.... non siete andati? Non volete andare? Iniqui! scherani! e l'ora fugge, e la maledizione non salva la mia figliuola.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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