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      Di notte?
      Certo di notte... perocchè dormendo non mi riposo; il sonno, vedi, mi addolora la testa e mi fa cattivo stomaco(151); io mi sono fatto una celata di cartoni, ci adatto in cima una torcia, e in questo modo lavoro alla Vittoria(152).
      Dante si sentiva oppresso da tanta grandezza accompagnata da così alta modestia; se in quel punto Michelangiolo gli avesse imposto: - Curvati e adorami, - egli lo avrebbe adorato; imperciocchè le anime generose, quantunque svisceratissime della libertà, tocca profondamente la religione del genio... Dopo un breve silenzio quasi supplichevole gli domanda:
      Divino intelletto, ditemi, perchè la vostra Vittoria il capo torce dalla vista di Fiorenza?
      E Michelangelo dopo un lungo sospiro:
      Perchè? o Castiglione, che so che accogli cuore sdegnoso dentro al tuo seno, mi domandi il perchè? Mi risparmia l'amarezza di palesartelo... tu dovresti averlo già indovinato.
      Pur troppo! Ogni antico valore nei fiorentini petti è affatto spento.
      Lo hai detto.
      E allora voi scolpiste in dileggio questa Vittoria?
      Io non ho schernito mai... spesso rampogno; - io le scolpiva l'ale di pietra, perchè il suo volo fosse lento; - i Fiorentini, se vogliono, possono ancora raggiungerla. Se molto temo che fugga, più molto spero rinvenirla al suo posto; nè mai l'amore si scompagnò dal timore. Adesso andiamo.
      E qui con la mano destra si fregava la manica sinistra, e con la mano manca la manica destra, poi con ambedue forte scoteva i lembi del saio per cacciarne la polvere; ciò fatto, ripete:


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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