Pagina (394/1163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questi se ne sta dimesso a capo chino; all'improvviso levandolo, si vede faccia a faccia messere Zanobi; - si guardarono, - impallidirono, - si fecero rossi fino ai capelli; poi messere Benedetto curvandosi tutto tremante, parlò:
      Zanobi, l'atroce... offesa...
      Dimentichiamola, Benedetto... Abbracciatemi... e come vuole ragione di sangue ritorniamo fratelli...
      E si abbracciarono con incredibile affetto, tale essendo la natura di queste anime, vigorose nell'odio come nell'amore. - Non vi fu circostante per quanto di animo saldo che non sentisse a cotesto spettacolo commuoversi l'anima e inumidirsi gli occhi. Perchè anche i tristi se odiano la virtù, non possono poi fare a meno di venerarla quando nella sua gloria sfolgoreggi loro davanti.
      Poichè si quetarono alcun poco coteste esultanze, tutti bramosi intesero a ritrovare la vergine operatrice della mirabile concordia... Guardarono invano... ella era sparita. Allora cominciarono i Piagnoni ad affermare essere stato un miracolo, averla il Signore mandata sopra la terra; gli altri, non prestando fede al miracolo, non sapevano spiegare quella insolita apparizione; tutti poi si sentivano tocchi di riverenza per cotesto angiolo di pace.
      Ma se i cuori di tutti furono tocchi di riverenza, il cuore di un solo palpitò di amore, - il cuore di Vico, il quale nella vergine comparsa aveva riconosciuto la sua diletta Annalena.
     
     
     
     
      CAPITOLO UNDECIMO
     
      IL PROFETA PIERUCCIO
     
      Mentre che in forma fui d'ossa e di polpeChe la madre mi diè, l'opere mie
      Non furon leonine, ma di volpe.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Zanobi Benedetto Benedetto Piagnoni Vico Annalena