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      Io torno a dormire: voi procurate di fare lo stesso, ed avvertite bene che senza il consentimento di Dio voi non potrete svellermi nè anche un capello di capo.... e buona notte di nuovo.
      Malatesta confuso finse sdegnarsi della diffidenza di Cencio, - lo chiamò ebbro; molte altre parole aggiunse, e tutte invano; - Cencio dormiva come se nulla fosse avvenuto.
      Costui ha il diavolo in corpo, seppure egli stesso non è il diavolo addirittura
      , disse il Baglione ed a sua posta si gittò sul letto.
     
      Il sole, assai alto, penetrava coi lucidissimi raggi traverso le imposte della stanza del Malatesta, quando uno dei suoi fanti percosse alla porta con molto riguardo. Malatesta, il quale non ben dormiva, ma se ne stava mezzo assorto in cotesto assopimento più assai tormentoso della veglia, perchè le cause di terrore ti si mescolano confuse senza séguito nel pensiero, di subito domandò che fosse.
      Magnifico messere, un mazziere della Signoria.
      Della Signoria! Cencio! o Cencio! odi tu? un mazziere della Signoria....
      Che ora fa, Malatesta?
      Un mazziere della Signoria.
      Buona nuova.
      Ed io la temo avversa.
      Avete torto, s'ella fosse avversa, non ve la farebbero notificare per mezzo di mazziere. A gente come siamo noi prima mozzano il capo, fanno poi il processo; - animo, su, Malatesta, questa è una buona nuova.
      Dio voglia che sia così. - Avanti il mazziere.
      Entra il mazziere con grave cerimonia, vestito di scarlatto, con la insegna del cuoune sul mantello, e salutato il Malatesta, gli espose con solennità il suo messaggio.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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