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      Beato te! chè tanto più ci è cara la patria, quanto maggior copia di affetti ci conserva.
      Continua l'ordinanza il suo cammino, - trapassa il Ponte alle Grazie, - sbocca nella piazza Serristori. Già abbiamo narrato come Malatesta sul principio dello assedio le case di questi cittadini abitasse: - dirimpetto al palazzo sopra una base di pietra serena sorgeva una croce colossale che in quei tempi stava per la città come simbolo di fede palpitante e viva, non come segno di linguaggio ormai non più inteso da nessuno. Intorno questa croce sopra la base giace con la faccia stesa a terra un uomo vestito di sacco, cinto di corda traverso i fianchi, nudo le braccia, le gambe, i piedi scalzi; le chiome folte e sordide gli si ripiegano sopra la fronte; le mani tiene giunte in atto di orare: estenuato più che a corpo tuttora vivo si sarebbe creduto possibile; se mai vedeste il san Giovanni dal Donatello condotto in bronzo(167), avrete idea più completa di questa creatura e a me risparmierete la fatica di meglio efficacemente descriverla. Costui aveva nome Pieruccio.
      Chi è Pieruccio? Nessuno sa dire se venisse a Firenze piovuto dal cielo, o se ve lo avesse balestrato la terra, come il vulcano una pietra; quanti anni contasse ignoravano: la sciagura aveva prevenuto l'età nella rovina, e il tempo non trovò ruga da aggiungere o contorno da guastare; le intemperie perdevano forza sopra di lui, le infermità non l'offendevano; - forse le tribolazioni alle quali va sottoposta la rimanente specie umana volevano rispettare intanto quel santuario di dolore.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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