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      .. egli ha errato; - sopporti la pena del suo misfatto...
      Voi bestemmiate!
      Bestemmio io! - Or via unitevi anche voi, incauta, ad esecrare il cervo perchè non ebbe forza da resistere al lione; mi circondarono le onde, Dio supplicai e gli uomini, contesi più che all'uomo non fu concesso lottare; finalmente fui sopraffatto, la passione mi ravviluppò nelle sue braccia feroce più dei serpenti di Laocoonte; - io giacqui vinto, prostrato così di ogni vigore che ardisco invocare e non darmi la morte.
      Venitemi compagno alla preghiera. Dio affanna e consola; Dio tutto può...
      Voi che lo stancate da mattina a sera..., ditemi, vi ascolta meglio di me che non lo prego mai?
      Ah! egli vi ascolterà... Dio tutto può...
      Forse nel male. - Ma io non temo nè spero nulla da lui. Quando l'aspide non aveva peranche insinuato il suo sottile veleno per le fibre della mia vita, allora dovea sovvenirmi; - adesso non è più tempo; il mio dolore compone la mia esistenza: - io non vorrei cedere un minuto di questo affanno mortale per un secolo delle sue insipide gioje celesti. Dove potesse svellermi l'Eterno questo spasimo di amore dall'anima, io lo rinnegherei, - e percuotendo alle porte dell'abisso, supplicherei a Satana: Dammi il tuo inferno e conservami il mio amore.
      Voi mi fate pietà! - I vostri occhi un giorno incontreranno la vergine che vi placherà la tempesta dell'anima... ma perchè procedete per via con gli occhi fitti alla terra?
      Meco stesso considero, sarebbe stato pur meglio che il Creatore per diletto de' suoi ozii immortali non avesse ricavata dalla terra la creatura che sente.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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