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      Signori, voi veniste per menare la mia donna al corteo di un battesimo, - ora io vi prego ad aiutarmi per associarla alla sepoltura.
     
     
     
     
      CAPITOLO DECIMOTERZO
     
      L'ASSALTO NOTTURNO
     
      Atti orrendi da dir colà giù dovePlacido scorre il bel vostro Arno io vidi.
      Forse d'altro uom giammai non visti altrove.
     
      ANNIB. BENTIVOGLIO. Sat.
     
     
      Annibale Bentivoglio era soldato del papa e militava per lui contro Firenze. Io non so com'egli abbia potuto mettere in rima scelleraggini nefande dalle quali a pure pensare l'anima rifugge; e meco stesso dubitai se dovessi o no riferirle, parendomi che troppo grave offesa recassero alla natura umana ed alla dignità del libro: nondimeno mi sono deliberato raccontarne qualcheduna, affinchè i presenti vedano quanto si prolunghi la giornata di dolore che questa misera nostra patria travaglia e ne sentano pietà. Gli stupri, le violenze, le rapine, i santuarii rovesciati, le case arse; i campi, cura e diletto di pacifiche generazioni, devastati; le stragi medesime, come orrori consueti alla guerra, o non vorrebbonsi descrivere, o brevemente riferire per non mancare all'ufficio, ma gli strazi osceni erano tali da disgradarne quelli inventati dalla cupa immaginazione di Dante in pena dei commettitori di scandali nel suo terribile Inferno. Come i miseri contadini appiccassero agli alberi e quivi alle angoscie di una tormentosa agonia gli abbandonassero, nei precedenti capitoli fu scritto: però qui non restava la ferocia; spesso ti occorrevano corpi di appiccati aperti nel ventre e nel dorso da sconce ferite, e da quelle aperture rovesciarsi le viscere sanguinose; a quelli che trovavano portare vettovaglie a Firenze, sia che amore di guadagno o, come più spesso avveniva, di congiunti li conducesse, mozzata loro una gamba od ambedue, e le mani, gli lasciavano in mezzo della via; talvolta spiccata la testa dal busto, gliela legavano co' capelli della destra a guisa di lanterna, e il cadavere, così mutilato appoggiavano in piedi al tronco di un albero.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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