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      .." "Appoggiatevi sul mio. Dunque, rispondetemi, udiste mai favellare di Baldaccio Conte dell'Anguillara?" "Io? - Mai." "Baldaccio fu capitano ai suoi tempi prestantissimo; venuto in sospetto di macchinare cose contrarie alla Repubblica nostra, era chiamato in palazzo... in questo corridore trafitto... e giù da questa finestra precipitato." Malatesta rabbrividì; pure mantenne fermo viso e, sforzandosi di far bocca da ridere, soggiunse: "Voi siete un terribile persuasore, messer Carduccio; dubitereste voi forse della mia fede?" "Se ne dubitassi, vi avrei narrata la storia di Baldaccio? Non dubito, ma vigilo...: ed una volta per sempre sappiate che in Fiorenza comandano il gonfaloniere e gli altri magistrati eletti dal consiglio. Ora torniamo nella sala della consulta." E quivi pervenuti, il Carduccio, riponendo il doppiere sopra la tavola, disse con ammirabile pacatezza: "Le ragioni addotte al magnifico messere capitano generale lo hanno persuaso; ogni difficoltà pertanto è rimossa. Messer Dante, vi sarebbe per avventura occorso in questa notte il capitano Ferruccio?" "Messere, dove si presenta pericolo a correre o gloria a conquistare, quivi sempre troverete il buon Francesco; egli combatteva tra i primi; adesso si trattiene ai bastioni di San Piero Gattolino aspettando la risposta della Signoria."
      Messer segretario
      , impose il Carduccio a Donato Giannotti, "andate per la vostra commessione."
      Il Giannotti senza porre tempo tra mezzo, tutto lieto fra sè, come quello che amicissimo era del Ferruccio, salutati gli astanti, partiva.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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