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      Quanti, o quali furono i morti? Chi è che lo sa? Il tempo consumò ogni memoria di secoli remotissimi, e sole ci avanzano, in testimonio di coloro che vissero, le ossa insepolte. Avevano quei defunti figli, madri, od amanti? - lacrimati scomparvero dalla terra? - l'anima loro fu tempio della Divinità? Tutto questo che importa? Occhi umani non possono piangere tutte le sventure umane: la fonte delle lacrime è ella forse inesausta come gli abissi del mare? Il numero dei morti vince quello della sabbia del deserto; chi tenne conto delle foglie cadute degli alberi dal primo inverno della creazione sino a noi? Il numero dei tormentati giunge a centinaia, e tra questi dura la rinomanza dei tormentatori: la lode si levò fievole, quasi sospiro di vergine, per celebrare gli amici degli uomini, e l'alito del tempo la divorò, - lo strido dei flagellati ruppe il cerchio dei secoli, e la fama del flagellatore fu mantenuta: fra dieci uomini celebri, nove lo sono per maladizione meritata; fra dieci uomini famosi, nove vorrebbersi sospendere alla forca.
      Mentre in quella parte si sosteneva un combattimento senza fiducia di vincere, ecco si aprono le imposte della Porta San Friano, e n'esce il Ferruccio con le sue compagnie; procedono serrate, disposte a difendersi, schive di offesa, properanti al termine del loro cammino: procedevano buon tratto di via senza intoppo; già si tenevano sicure; qualche soldato cominciava a cantare la canzone di guerra per alleviare il fastidio del sentiero. Ad un tratto con grida che andarono al cielo prorompe alle spalle grossa schiera di fanti; l'oscurità non ne concedeva bene la vista, ma al rumore che movevano l'avresti giudicata di dieci e più mila: nel tempo stesso i precursori tornano frettolosi ad avvertire essere barricata la strada, e dietro ai sassi molta mano di uomini far mostra d'impedire il cammino.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





Divinità Porta San Friano Ferruccio