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      Ma quel vero cignale del Bartolini che sempre tiene chiusi gli occhi e pensa sempre, lascerà cogliersi al laccio?
      Molto pensa, più molto dorme; e poi non si dà uomo per quanto scaltro si sia, che non s'induca a credere quello che desidera; altrimenti per virtù di esperienza, ch'è vecchia e la sa lunga, gli uomini commetterebbero più errori in questo mondo?
      E qual provvedimento consigliereste voi per placare questo cerbero?
      Una bolla col suggello del pescatore, una promessa in buona e valida forma giurata dal commessario pontificio messer Baccio Valori, sarebbe l'ingoffo...
      Ebbene, dov'è andato il brigantino vada la barca. Capitano Corrado, giuoco lo stipo.
      Cap. XIII, pag. 319.
     
      I Dieci!
      si ode gridare nella stanza precedente; e poi entrando affannoso Cencio Guercio,
      I Dieci, per Dio!
      replica, "questa volta sono davvero, - mettevi in salvo."
      Or non corre stagione per tue giammengole, Cencio: serbale a tempo più acconcio.
      In verità... io non so sopra qual cosa giurare... quanto è vero che l'inferno ci aspetta... i Dieci domandano di voi.
      Lasciami in pace: va...
     
      Il caso urge per modo ch'io mi farò lecito penetrare nella sua camera da letto...
      Un momento, messer Carduccio,
      - urlava Malatesta adesso allibito e tremante, udendo le riferite parole; - "un momento solo... la decenza desidera che non venghiate qua oltre... io sono da voi."
      E, come meglio poteva aiutandosi della persona, accorse nell'antecedente stanza, dove il Carduccio in compagnia di altri quattro del magistrato dei dieci era entrato.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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