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      Se la mente senza mia colpa mi si è guasta, il mio cuore arde di carità per la patria: - io non ho padre che mi abbia baciato, ma amo l'Arno che dissetò la mia gola inaridita; - io non ho madre la quale mi abbia allattato, ma sopratutto mi è caro il campanile di Giotto, che mi riparò con la sua ombra nei giorni di estate. Fiorenza, tu sei la madre mia: - potessi salvarti col mio sangue, non mi parrebbe essere uscito in questo mondo invano! Un tuo figlio snaturato si muove ai tuoi danni, e le genti lo venerano vicario di Dio su questa terra: - io ti disseterei col mio sangue, e la gente mi chiama pazzo!... non importa; - potessi almeno salvarti!
      E qui taciutosi alquanto, si volge improvviso ai due amanti favellando con incredibile velocità:
      Non ve lo dissi un'altra volta? - amatevi, affrettatevi ad amare; - che significhi essere amato non so, ma il mio cuore mi rivelò essere l'amore di donna dolcezza di paradiso; - vuotate di un sorso la coppa, - inebbriatevi - e morite, perchè in verità i giorni ci sovrastano nei quali le donne diranno: Beate le sterili, beate le mammelle che non hanno allattato; - e le genti imprecheranno ai monti: - Cadeteci addosso; - e ai colli: Copriteci(232). - Il tradimento c'inviluppa nelle sue spire, come il serpente dell'Apocalisse.
      Tradimento! in nome di Dio, di quali traditori favellate, Pieruccio?
      Dei traditori ch'io conosco, e qui verranno quando la campana dei Priori avrà battuto mezza notte: io gli ho ascoltati, essi favellano del papa, del Malatesta e dei maggiori cittadini di Fiorenza; convenuti ormai nel tradimento, e' pare che non si accordino sul prezzo e sul modo.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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