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      Alla fine comparve un punto nero dalla lontana, il quale andava ingrandendosi a mano a mano che si accostava.
      Pervenuto a convenevole distanza, uno di coloro che aspettavano gli messe contro la voce dicendo:
      Come ti chiami?
      Mi chiamo Odio; - e tu?
      Vendetta.
      Vieni dunque, - sposiamoci; ci sono amiche le tenebre, e gli spettri assisteranno ai nostri sponsali.
      Quale è il dono delle nozze che mi dai?
      Io ti darò un pugnale.
      Il tuo pugnale è corto.
      Basta per giungere al cuore dei nostri nemici.
      Allora si accostarono, si strinsero le mani e stavano per cominciare il colloquio, quando, non si potendo più frenare, il Castiglione proruppe:
      Ahi! traditori, siete tutti morti.
      E, balzato di un salto fuori della siepe, prese a minacciare i traditori col ferro.
      Vico, Pieruccio e il Martelli lo seguono cacciando urli spaventevoli.
     
     
     
     
      CAPITOLO DECIMONONO
     
      LA SFIDA
     
      Mi dorria, se di morte altra perisseChe di ferro - e del mio. -
     
      Ricciarda, tragedia.
     
      I congiurati, dalla sùbita apparizione soprafatti, dai forti gridi atterriti, mal potendo distinguere quanta gente e quale venisse loro addosso, si volsero a fuga precipitosa.
      Il Martelli coll'ardore del veltro si pose alla ventura dietro le tracce di uno fra loro; - passarono il borgo di Santo Iacopo; con uguale prestezza la piazza di Santo Spirito traversarono, il canto alla Cuculia e le vie contigue della Fogna, del Leone e dell'Orto; - non profferirono parola, imperciocchè la rapidità del corso loro impedisse la voce; erano entrambi gagliardi, entrambi di piè velocissimo, sicchè l'uno poneva l'orma dove l'altro la lasciava, e spesso il fuggitivo sentì rimanersi svelti i capelli tra le dita dell'inseguente e dall'alito infiammato di lui avvamparsi le guance; - continuano la fuga e la cacciata per Camaldoli, per Borgo San Frediano, lungo le mura, e riescono al Ponte alla Carraia.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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