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      Cosė trasvolando pervennero in via di Parione; - colā sul canto che mena alla Vigna Nuova stette una casa onorata di cui adesso non rimangono vestigi.
      Sebbene alta fosse la notte, una finestra di cotesta casa appariva illuminata da luce solitaria, - quale si addice alla veglia di un filosofo o alla insonnia di un penitente. A quel punto si dirige il fuggitivo; e giuntogli dappresso, manda un fischio acutissimo. Allora fu veduta balenare la luce, come fiamma che si accenda nelle notti di estate, e sembra stella che tramuti luogo. Il fuggitivo scomparve voltando il canto, e Ludovico, di cui all'anelito sofferto per la fatica si aggiunse un palpito pių veemente del primo, giunto a capo della via, si volse bramoso e non vide nč udė pių nulla: - il fuggitivo era scomparso. Allora Ludovico pensando alla veste di frate, al luogo, ad una certa rimembranza confusa delle forme del fuggitivo, al lume mosso, - un lampo sinistro d'intelligenza gli strisciō sull'anima, sentė riardergli un'ira feroce le viscere. Intanto sopraggiungono i soldati, e Ludovico, narrando come gli fosse sfuggito un traditore tramezzo cotesto laberinto di vie, li sperde dietro le tracce di quello e torna prestamente sopra i suoi passi.
      A questa ora tu qui?
      Salvami; - i miei nemici m'inseguono; - nascondimi, Maria
      , proferė a stento Giovanni Bandini saltando dietro la porticciuola segreta che gli aveva aperta Maria Benintendi tutta tremante; e richiusala con molto diligenza salirono la scala, la quale conduceva all'oratorio privato descritto nel corso della nostra storia.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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