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      Tema la Francia il giudizio di Dio: - egli non paga il sabato, e quando visita i popoli nel suo furore, li punisce a misura di carbone...
      Finchè Francia conterà un milione di parrocchie, ed ogni parrocchia contribuirà con un uomo di arme all'esercito del re, ella non penserà all'ira di Dio...(241)
      Dunque cammineranno per la terra impuniti i tradimenti, la fellonia, la slealtà?
      Il Soderini andrà sul patibolo a cagione del delitto medesimo che fa prosperare la Francia; perchè le leggi, secondo il detto di quell'antico filosofo, sono tele di ragnatelo, buone a prendere le mosche e sfondate dai bovi: - ben si può imprigionare, confinare, mozzare la testa al Soderino, non già confinare o decapitare la Francia; però ella se ne va fastosa, a testa alta, con un diadema di tradimenti, come la meretrice clamorosa e sviata folle delle sue turpitudini...
      Quanto era meglio credere alle parole di messer Luigi Alamanni e collegarci con l'imperatore!
      Collegarci con nessuno: chi si appoggia all'altrui spalla, segno è certo che ha le piante inferme; diffidate della libertà che vi presentano i re come dono; il veleno quasi sempre si amministra in nappi dorati; se le vostre mani non sono gagliarde da sostenere la spada non l'affidate all'altrui braccia; le catene si fanno di quel ferro che vinse per voi le vostre battaglie; la libertà è tale albero che vuolsi piantare con le proprie mani, se intendiamo che frutti davvero; se le vostre mani invece sono fiacche, prendete rosarii e pregate. Udite, Dante, queste mie estreme parole: Qualunque popolo vive in servitù, così vive non per forza altrui, sibbene per viltà propria, ed è indegno di libertà.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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