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      Dappertutto può concepirsi l'antica Firenze meglio che nella Firenze moderna; - colà tralignati nepoti hanno venduto l'usbergo che difese il petto ai loro parenti, - colà la spada impugnata per la patria scambiarono in scuriada. - Vuoi leggere le carte dove i nostri grandi vergarono l'eterne sentenze? Va nelle biblioteche dei popoli stranieri(249): - questa stirpe svergognata ha venduto la sua eredità per un pugno di monete: che cosa non venderebbe ella mai? l'anima se l'avesse, - l'ossa degl'illustri antenati, se non fosse stupida tanto da ignorare dove riposano, l'azzurro e le stelle del firmamento, se le potesse stringere nelle sue mani codarde.
      Miseria e sventura!
      Oh! se potessero queste pagine scritte col sangue durare, io da gran tempo mi sarei aperto le vene, perocchè vorrei rimanessero in testimonianza che nel presente deserto delle anime visse un precursore di cui la voce protestò contro la tristizia dei tempi ed invocò l'aurora di un giorno di gloria; perocchè vorrei che i nostri figli, entrando per avventura in qualche antico camposanto, si trattenessero dall'oltraggiare le ossa paterne, pensando come fra tante miserabili reliquie forse si trovano mescolate quelle dell'uomo che l'amor santo di patria accettò come mandato di grandezza e di martirio, nè gli fu mai infedele finchè i suoi occhi poterono versare una lacrima, la sua bocca proferire una parola, il suo cuore mandare un sospiro per la libertà(250).
     
      Intanto Dante e Bertino hanno mutato molti colpi senza offendersi.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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