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      Va, per Dio! e dille Dante da Castiglione instare per vederla... Il caso è grave... io voglio vederla, - intendi?
      La fante obbediva, imperciocchè lo sguardo di Dante, commosso a furore non consigliava a fargli troppa opposizione, - quindi a poco tornava la fante per dirgli, non senza un qualche dispetto, entrasse liberamente.
     
      Madonna!
      favella Dante con quei suoi liberi modi, salutata in prima Maria, "spero mi conoscerete... io mi chiamo Dante... e sono di casa Castigliona."
      Messere, dei vostri illustri fatti così piena è la fama che...
      Eh giusto, madonna, si tratta adesso di questo! - Io non lo diceva mica per quello che pensate voi, nè anco per ombra
      , interruppe Dante, il quale, comunque in campo feroce, nel foro audacissimo, manteneva nei socievoli commerci peritanza virginale, "io lo diceva soltanto per conoscere se voi mi tenevate in concetto di gentiluomo onorato."
      Onorato! Voi mi parete quanto onore viva al mondo.
      Bene; - e sopratutto discreto.
      Io vi venero come padre, se non fosse peccato direi come Dio.
      Bene via: ora dunque, Madonna, ascoltatemi se volete, non sono troppo destro nell'arte di favellare con femmine; voi mi confondete, - quasi mi fate obbliare la cagione per la quale mi condussi in vostra casa... però, siccome penso essere le vostre parole sincere, io ve ne profferisco col cuore quelle grazie che so e posso maggiori, - e di ciò basta. - Conoscete voi Ludovico Martelli? Se voi nol conoscete, non monta, - egli invece conosce, e più che non gli farebbe di mestieri, voi; - insomma egli sembra preso da svisceratissimo amore per voi, madonna Maria; - già corrono venti giorni dal duello, le sue ferite si rimarginano, ma il suo cuore ha tale una piaga alla quale eccellenza di fisico o virtù di farmaco non giovano; - il più del tempo vaneggia, e voi chiama e voi prega che non lo sprezziate, altri non gli preferiate in amore; ed invero qualora ciò faceste, voi avreste il torto, madonna, perocchè sia il più gentile cavaliere che viva in Italia.


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L'Assedio di Firenze
di Francesco Domenico Guerrazzi
Libreria Dante Alighieri Milano
1869 pagine 1163

   





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